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Il bisogno di amare e di essere se stessi
Dicono che la Speranza sia felicità,ma il vero Amore deve amare il passato,e il Ricordo risveglia i pensieri felici cheprimi sorgono e ultimi svaniscono. E tutto ciò che il Ricordo ama di più untempo fu Speranza solamente;e quel che amò e perse la Speranzaoramai è circonfuso nel Ricordo. E’ triste! E’ tutto un’illusione:il futuro ci inganna da lontano,non siamo più quel che ricordiamo,né osiamo pensare a ciò che siamo. (Strofe per musica, Lord Byron) Amore, a-mo’-re, una parola di…
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Mio padre un amore infinito
“Anna c’è un tempo per tutto, un tempo per studiare, un tempo per giocare e un tempo per amare, al di fuori di quel tempo o perso quel tempo la strada la vedrai in salita e recuperare sarà dura…”“Anna con me non devi mai avere paura ti proteggerò finché Dio vorrà.”“ Anna mangia devi mangiare e diventa grande.”“Nannina di papà sei sveglia? Facciamo colazione?” Morali educative, affetto spropositato e amore incondizionato questo era mio padre. Mi ha accompagnata finché il Signore ha voluto nel percorso della mia crescita alle volte esasperando il nostro simbiotico rapporto. Lui rappresentava l’oasi di pace e placava il tumulto di contraddizioni che il mio animo…
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Lettera al mio caro papà
Avvolta nella tua camicia a quadri di flanella caro papà mi cimento a scriverti con la roca luce del nostro albero di Natale, pensieri, sogni, malinconie mi attanagliano il cuore e la mente. La tua mancanza la sento ogni giorno caro mio ma allo stesso tempo ti sento allontanarti da me sempre più e quella vicinanza mistica di cui tutti parlano non riesco a percepirla, solo in alcuni episodi mi piace pensare che sia tu a vegliarmi con dei segni come quando entrano le colombe dentro il nostro locale o un uccellino viene a farmi visita sulla veranda e cinguettando ricordo quando tu con immenso cuore te ne stavi ore…
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Ricordi, amicizia e il tempo che fù – parte quarta
Alle superiori conobbi Selene il primo giorno chiesi se il suo banco fosse libero per sederci insieme ma mi rispose che aspettava una ragazza. Trovammo delle rispettive colleghe di viaggio per questa nuova esperienza ma nei mesi a seguire ci ritrovammo a chiacchierare su quanto fossero particolari. La sua per certi aspetti la mia per altri ma ci ridevamo su raccontandoci durante le pause le bizzarrie dei loro atteggiamenti. Qualche mese dopo una assidua frequentazione extrascolastica riuscimmo a diventare una squadra. Lei una cima in matematica io me la cavavo nella scrittura eravamo diventate una macchina da guerra da studio, lei faceva i miei compiti di matematica e mi preparava…
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Ricordi, amicizia e il tempo che fù – Parte terza
Inadatta l’aggettivo giusto per definire come mi sono sentita in questi anni. Da piccola troppo matura per lasciarmi andare. Da adolescente troppo consapevole e diligente per lasciarmi andare, da più grande appena assaporata quella tanto attesa libertà di espressione la vita me l’ha impedita mettendomi sulle spalle tante responsabilità come lottare con un tumore a 18 e dopo lottare per tenere in vita mio padre e poco dopo la sua morte per tenere in vita mia madre, perché no uniamo un disastro finanziario e perché no l’ennesima malattia che mi porto dietro e affronto tutti i giorni della mia vita e quindi adesso troppo pesante per lasciarmi andare. Credo che…
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Ricordi, amicizia e il tempo che fù – Parte seconda
Alle elementari ebbi per qualche anno una compagna di banco di nome Cristina, la più intelligente della classe, brava nel disegno, piena di voglia di fare. Spesso dopo le lezioni restavamo a giocare l’uno a casa dell’altra, adoravo gli enormi spazi di casa sua, quando restavamo da me tutto si riduceva a metà tavolo della cucina o al tappeto della camera da letto ma compensava l’enorme ospitalità di mia madre e la smisurata quantità di cibo per merenda. I primi anni ci si divertiva poi ben presto iniziò il tempo di transizione. Mio padre assiduamente ricoverato in ospedale limitava la mia vita sociale fino a far si che i rapporti…
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Ricordi, amicizie e il tempo che fù – Parte prima
Non sono mai stata alla ricerca dell’amicizia, alle volte ho rincorso un po’ la popolarità e l’unione di alcuni gruppi ma il non averla ottenuta spesso è stata colpa mia, delle mie stupide regole invalicabili talvolta fondate altre troppo esasperate da una rigida educazione paternale. La cosa bella era che con il mio modo di essere serioso, rigido ma che mutava in comico e scanzonato spesso erano gli altri a fare la prima mossa e io compiaciuta e onorata mi legavo traendone poi nel tempo una bella amicizia. Nei primi anni della mia vita le figure ludiche sono state la classe di ferro 1908, che alternavano giochi tratti dai passatempi…
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I personaggi della mia famiglia
Da piccola possedevo due ceste in vimini posizionate nella nostra cucina cariche di giochi. Un angolo della cucina era il mio spazio di mondo. A un metro da quel perimetro vi erano mia nonna Angela che se ne stava seduta su di una sediolina della grandezza per bambini, piccola di statura la chiamavano“A PAPUZZA” che da noi in Sicilia sta per piccola come una coccinella. Lei la nonna che tutti vorrebbero nata nel 1908, vestita a lutto vita natural durante dopo la morte del marito, saggia, pudica, amorevole. Se io stavo male cosa che non accadeva di rado, finché non fossi stata in grado di alzarmi e mangiare non mangiava…
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I miei amori – parte prima
Amare, questo era il mio sogno sin da ragazzina. Credo di aver passato metà dei miei anni a desiderare di amare e l’altra metà invece a farlo incodizionatamente contro ogni intemperia, contro ogni ostacolo, contro tutto e tutti. Non saprei definire una data precisa di quando accadde ma ricordo che questa forte volontà già innata prese il posto nella mia vita ben presto. Avevo solo cinque anni e osservando per mesi un amico di mio fratello dodicenne biondo con occhi azzurri mentre ero seduta sul pavimento a giocare con le mie bambole esordì dicendo: caro un giorno crescerò e tu ti accorgerai di me, loro naturalmente si sbellicarono dalle risate…